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MURI DI SOSTEGNO IN TERRE RINFORZATE
E STABILIZZAZIONE DEI PENDII |
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Geogriglie in nastri di poliestere estruso saldati nei nodi con tecnologia laser (enkagrid) o geogriglie in fibre di poliestere rivestite in pvc, trovano applicazioni per rinforzo delle terre, nei muri di sostegno, nella stabilizzazione dei pendii, nella costruzione di rilevati stradali e ferroviari. Le diverse tipologie di geogriglie, in base alla resistenza a rottura, permettono di dimensionare rilevati anche di notevole altezza. La posa in opera è particolarmente semplice e viene facilitata dall’impiego di casseri in rete elettrosaldata sagomata (a perdere) o in legno (riutilizzabili). |
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Per la sistemazione di pendii in frana si possono anche utilizzare combinazioni di tecniche tradizionali in calcestruzzo armato e di tecniche collegate all’ingegneria naturalistica.
Si possono realizzare terre rinforzate con geogriglie, fondate su un doppio cordolo in c.a. con micropali e ancoraggi attivi.
Dietro alla terre rinforzate deve essere sempre posizionato un geocomposito drenante (enkadrain) per la captazione e il drenaggio delle acque di infiltrazione a monte del
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rilevato, collegato con tubi collettori passanti ad una trincea drenante posta immediatamente a valle dell'opera. I costi sono altamente competitivi sia rispetto alle tradizionali opere in cemento, sia rispetto ad altri materiali di rinforzo come reti metalliche e tiranti in acciaio. La struttura a maglia aperta delle geogriglie facilita l'inerbimento del paramento esterno del muro per un perfetto inserimento ambientale dell'opera. |
CONTROLLO DELL'EROSIONE E RINVERDIMENTI DI SCARPATE |
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Il problema dell'erosione di scarpate viene risolto con tecniche di ingegneria naturalista in modo da evitare l'insorgere di fenomeni erosivi e garantire gli equilibri ambientali esistenti.
Biostuoie in paglia, in cocco, in paglia mista a cocco, (strawmat, cocomat, stcmat) sono stuoie biodegradabili che proteggono la prima fase dopo la semina accelerando la crescita della vegetazione e possono essere fornite anche preseminate.
Biofeltri in fibre naturali, georeti in cocco e in juta, (ecofelt, coconet, geojuta, jecmat) si biodegradano più lentamente ed oltre alla precedente funzione, operano un primo contenimento dell'erosione del terriccio dovuta al ruscellamento superficiale delle acque meteoriche. |
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Georeti tridimensionali in nylon con spessori di 10÷20 mm (enkamat) vengono stese ed ancorate sulle scarpate, intasate di terreno vegetale e seminate; costituiscono un pacchetto di protezione antierosione delle scarpate estremamente resistente nel tempo.
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Georeti tridimensionali rinforzate con geogriglie o tessuti (enkamat) vengono usate su scarpate con elevata pendenza o sub-verticali: impediscono la disgregazione superficiale, evitano la caduta di sassi e terriccio al piede delle scarpate e, nel caso di coperture di discariche, poste sopra la guaina, possono trattenere uno strato di terreno vegetale per il rinverdimento. |
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Geocelle a nido d'ape con spessore di 10 cm in non-tessuto poliestere rigido (armater), fornite in pannelli da 150 mq cadauno, vengono usate su scarpate rocciose e aride. Le geocelle vengono riempite di terreno vegetale e seminate. |
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Geocompositi drenanti costituiti da due filtri esterni in tessuto non tessuto termosaldato a filo continuo in polipropilene con interposta una struttura drenante tridimensionale ad elevato indice di vuoti realizzata in monofilamenti di poliammide o polipropilene (enkadrain). I tre elementi sono uniti tra di loro per cucitura ad alta resistenza. Sostituiscono i drenaggi tradizionali fatti con materiali granulari inerti avvolti in tessuti non tessuti; |
con questo sistema si riduce la sezione di scavo e si riutilizza il terreno dello scavo stesso per il reinterro. I geocompositi drenanti possono essere forniti in diverse tipologie (spessori, capacità drenante e con larghezza dei rotoli da 2 a 5 metri) in base ai dati tecnici relativi al terreno da drenare. |
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Tubi microfessurati in polietilene corrugati, a doppia parete, in barre o in rotoli vengono collegati alla base del geocomposito per semplice avvolgimento col telo o infilati in apposite tasche delle quali può essere fornito il geocomposito stesso. I pannelli di geocomposito muniti di tubo vengono confezionati all'esterno dello scavo e poi calati nello scavo stesso sino alla profondità voluta. Con questo sistema si possono realizzare trincee drenanti anche a notevoli profondità senza pericoli per gli addetti ai lavori. |
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Geocompositi drenanti a nastro colbonddrain larghi 10 cm costituiti da georete tridimensionale in poliestere racchiusa in un filtro di tessuto non-tessuto in poliestere. Vengono inseriti in terreno saturi, anche fino a 50 m di profondità, per l'evacuazione veloce dell'acqua interstiziale. |
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Geotubi e Geocontainer sono manufatti realizzati in geotessuti polietilene/poliestere/polipropilene assemblati in stabilimento in modo da realizzare enormi tubi o sacchi che vengono poi riempiti idraulicamente o meccanicamente con sedimenti disponibili in sito. Data la loro elevata resistenza al danneggiamento meccanico ed agli agenti chimici e la grande adattabilità alle esigenze progettuali, questi manufatti trovano applicazione nelle difese costiere quali dighe, argini, frangiflutti, moli e |
berme sommerse. Gabbioni metallici a scatola in maglia doppia torsione in filo di ferro a forte zincatura o in lega zinco-alluminio galfan e rivestiti in pvc riempiti di pietrame, trovano impiego nei corsi d'acqua per la realizzazione di difese radenti, briglie e opere repellenti. Geotessili tessuti filtranti in monofilamenti di polietilene e poliestere, vengono utilizzati sotto i massi di scogliera nelle difese spondali con funzione di separazione e filtrazione consentendo il passaggio dell'acqua ed evitando la miscelazione dei materiali ed eventuali sifonamenti.
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RIVESTIMENTI DI CANALI E LAGHETTI ARTIFICIALI |
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Georeti tridimensionali in nylon enkamat con spessori di 20 mm vengono stese ed ancorate sulle sponde, intasate con terreno vegetale oppure con ghiaino legato con bitume e poi seminate. Si ottiene un materassino antierosione, flessibile, permeabile all'acqua, che consente alla vegetazione di svilupparsi attraversandolo.
Materassi tipo Reno in maglia doppia torsione in filo di ferro a forte zincatura o in lega zinco-alluminio galfan e rivestiti in pvc, riempiti di pietrisco, per il loro ridotto spessore (15 ÷ 30 cm) trovano impiego nel rivestimento di sponde di canali. |
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Geomembrane in LDPE armate con geogriglie in polipropilene impermeabili, con spessori di 1,0 ÷ 1,2 mm, fornite in pannelli preassemblati fino a 1500 m², vengono impiegate nella realizzazione di bacini di riserva idrica a scopo misto, sia paesaggistico che per irrigazione. La possibilità di disporre di pannelli preconfezionati a misura consente la posa anche da parte di manodopera non specializzata, con riduzione dei costi e dei tempi di esecuzione dei lavori. |
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Geomembrane in HDPE, polietilene ad alta densità, per l'impermeabilizzazione del fondo e delle sponde delle discariche. Possono essere fornite con spessori da 1,0 a 2,5 mm, in rotoli alti 5 m. I teli possono essere lisci per il fondo oppure ruvidi o strutturati per le sponde. Il materiale viene fornito in opera con collaudi, certificazioni e garanzie assicurative.
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Geomembrane bentonitiche (GCL) formate da bentonite, sodica o calcica, racchiusa all'interno di una struttura costituita da vari tipi di geotessili. Vengono usate come barriera impermeabile ad integrazione e/o sostituzione dello strato di argilla naturale. Geocompositi drenanti enkadrain costituiti da una georete tridimensionale in polipropilene racchiusa tra due tessuti non-tessuti temosaldati, forniti in rotoli con larghezza sino a 5 m, vengono impiegati per la raccolta del percolato sulle sponde, |
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per la captazione dei biogas sotto il manto di copertura e per il drenaggio delle acque meteoriche sopra la copertura. |
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Georeti rinforzate con geogriglie vengono posizionate sopra il manto di copertura per trattenere il terreno riportato per il rinverdimento che altrimenti tenderebbe a scivolare sulla superficie di contatto membrana-terreno. Geomembrane in HDPE e LDPE impermeabili, con spessori di 0,5 ÷ 0,8 mm, fornite in pannelli preassemblati fino a 2000 m², vengono impiegate nelle coperture temporanee o definitive delle discariche.
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Biofeltri in fibre naturali, georeti in cocco e in juta, (strawmat, cocomat, stcmat, ecofelt, coconet, geojuta, jecmat) biodegradabili, vengono impiegati sul terreno di copertura a protezione della prima fase di semina e del terriccio superficiale. Geotessili tessuti non tessuti in polipropilene da filo continuo e da fiocco ad alta tenacità oppure in polietilene nero, vengono impiegati come protezione antipunzonante delle guaine in HDPE. |
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